Regia Giuseppe Sansonna;

Sinossi

Il film è interamente impostato sulla soggettiva di Carmelo Bene. Sullo schermo apparirà solo ciò che lui ha visto o creduto di vedere. Frammenti di memoria, evocati dal flusso di coscienza beniano. La voce di Bene, scivolerà sulle immagini ricostruite con taglio cinematografico, mescolate a foto d’epoca e sequenze di repertorio. La particolarità di questo materiale sonoro risiede nel tono: non c’è in Carmelo Bene la consueta aggressività delle fulminanti apparizioni televisive, la maschera luciferina con cui era solito proporsi alle grandi platee.  Si tratta di confessioni intime, affidate a un amico. Intrise di autoironia e profondamente sincere, anche quando sfiorano l’iperbole immaginifica.  Ripercorre le origini del suo teatro, rintracciabili in un rapporto morboso con le liturgie cattoliche, con l’ascolto quotidiano delle beghine salentine che farfugliano involontari insulti, rispondendo al prete officiante in latino maccheronico. Momenti di puro stupore infantile, a cui si aggiungono le frequentazioni domenicali con la zia Raffaella, stralunata melomane, che lo sognava cantante lirico. Riflessi sonori e visivi da cui emerge un sud antifolkloristico, viscerale e autentico. Una matrice etnica che Bene ha sempre indicato come nucleo fondante della sua poetica. Approderà diciassette a Roma, deciso a calcare le scene.  All’emarginazione dell’Accademia, che non ne coglie il talento barbarico e irregolare, segue il decisivo incontro con Albert Camus. Lo scrittore francese gli concede i diritti del suo Caligola, permettendogli un esordio folgorante nel 1959.

Al ritorno in Puglia subisce la reclusione coatta in manicomio, ad opera di genitori retrivi e sconvolti dalle sue aspirazioni matrimoniali con una disinibita toscana, troppo più grande di lui.  Seguono anni folgoranti, marcati dalla sintonia con Pier Paolo Pasolini, Ennio Flaiano, Elsa Morante e  dagli eccessi degli esordi, tra spettatori vilipesi e classici accoltellati e rivitalizzati in scena. Il film si articolerà dunque come una biografia composita e visionaria.

Note Biografiche

Giuseppe Sansonna

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